LA PUBBLICITA’ SANITARIA
L’informazione sanitaria riguarda qualsiasi notizia o informazione utile al cittadino per la scelta libera dei professionisti sanitari a cui rivolgersi, oltre alle strutture e ai servizi. Qualsiasi notizia venga diffusa in veste di informazione sanitaria pubblica, dovrà quindi garantire la protezione e la tutela della salute del singolo e della collettività. Ne consegue che la pubblicità sanitaria, intesa come diffusione e promozione di strutture sanitarie specifiche e/o prestazioni professionali, sarà fortemente veritiera e corretta.

Ma come dev’essere strutturata la pubblicità sanitaria per essere valida?
A partire dal 30 Dicembre 2018, data di approvazione della legge num. 145/2018, conosciuta come ‘Legge di Bilancio’, che definisce la pubblicità sanitaria come “comunicazione informativa sanitaria”, ai professionisti sanitari è stato vietato utilizzare forme pubblicitarie fortemente commerciali. Ciò per impedire qualsiasi elemento promozionale o suggestivo e consentire la sola diffusione di informazioni relative alle attività sanitarie. Banditi di conseguenza i facili slogan ‘acchiappa clienti’.
Contenuti della pubblicità sanitaria: permessi e divieti
E’ permesso inserire:
- Informazioni sull’attività professionale
- Titoli professionali e specializzazioni, se riconosciute dallo Stato
- Caratteristiche dei servizi offerti
- Caratteristiche della struttura sanitaria
- Tariffe delle prestazioni sanitarie
E’ vietato inserire:
- Informazioni su ricerche non ancora validate scientificamente
- Informazioni non esatte o non verificabili
Le caratteristiche richieste al marketing sanitario
La comunicazione informativa sanitaria dovrà essere corretta, veritiera e dimostrabile. Dovrà essere funzionale all’oggetto (trattamenti sanitari), chiara, trasparente e attinente alla norma autorizzativa.
Di fatto non è concesso utilizzare, in ambito sanitario, la pubblicità a fini promozionali e/o commerciali. Offerte, sconti e/o utilizzo di testimonial sono severamente vietati.
NELLO SPECIFICO, PER GLI ODONTOIATRI
La normativa dedicata alla pubblicità sanitaria coinvolge direttamente anche gli odontoiatri e i loro studi. Nello specifico è bene sottolineare quali diciture potrebbero scontrarsi con la legge:
- “prestazione gratuita” – per il carattere commerciale
- “visita gratuita” o “visita senza impegno” – per il messaggio promozionale
- “clinica” – per il termine ingannevole
- marchi commerciali

Come attrarre l’attenzione dei potenziali clienti?
Una corretta pubblicità sanitaria, per essere in grado di attrarre e coinvolgere positivamente, dovrà comunicare:
- competenza
- passione
- trasparenza
- autorevolezza
- cordialità
- sensibilità
- passione
E’ inoltre efficace diffondere le testimonianze dei propri clienti, come corretto mezzo di passaparola, utile a sottolineare la competenza del medico e del suo team.
Fonte: omop.it, marketingmedico.it