MEETINGWORKS MAGAZINE – NUMERO 35
E’ online il XXXV numero gratuito della nostra rivista: “PERSONALIZZAZIONE GADGET”.

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Il termine Growth Marketing si colloca nel mondo del Digital Marketing e si può definire come uno dei fattori fondamentali che spinge verso la crescita e il successo.
Sean Ellis, l’ideatore della definizione di Growth Marketing, infatti, lo ha definito come una rapida sperimentazione per accelerare la crescita di clienti e di fatturato, concentrandosi sull’insieme strutturato di passaggi che permette di individuare un’opportunità e di trasformarla in successo tramite sperimentazioni rapide e continue.
Forse non tutti sanno che “Growth Marketing” è sinonimo di “Growth Hacking”. Nella sua accezione originaria, infatti, il termine hacker ha un significato positivo, cioè il fare qualcosa fuori dell’ordinario utilizzando la creatività. Nel marketing questo termine è diventato sinonimo di metodo non convenzionale per la crescita aziendale. A livello collettivo globale, però, il vocabolo viene spesso associato all’attacco pirata a un sistema. Per questo, nel tempo, dall’utilizzo di hacking si è passati al termine marketing.
Il processo del Growth Marketing mette in costante comunicazione tre aree fondamentali che tradizionalmente vivono in maniera autonoma all’interno di un’azienda: marketing, prodotto e data analysis. Il filo che li unisce è la sperimentazione tramite la quale si concretizzano le idee creative ed è proprio in questo momento che emergono le differenze tra il marketing tradizionale e il Growth Marketing.
Abbiamo visto come alla base ci sia un approccio scientifico e sperimentale, attraverso cui vengono realizzati tanti piccoli esperimenti economici per capire cosa funziona e cosa no. Affinché avvenga l’acquisizione finale del cliente, la strategia del Growth Marketing si sviluppa in quattro passaggi:
Il compito del Growth Marketer è quello di gestire tutto il processo di analisi, ideazione, prioritizzazione e sperimentazione. Per fare questo, tra le competenze trasversali, deve possedere la multidisciplinarità, e risulteranno fondamentali altre caratteristiche come: leadership, curiosità, l’ossessione per la crescita e passione per il prodotto; senza tralasciare una conoscenza approfondita del Digital Marketing, una base di data analytics e fondamenti di product management. Il tutto, congiunto ad una formazione continua del settore, non farà altro che ampliare il background di chi si approccia a diventare un Growth Marketing Specialist.
Fonte: https://www.digital-coach.com/it/blog/case-histories/growth-marketing/
“Lo Storytelling è l’insieme di tecniche per raccontare e condividere una storia che genera interesse e che trasmette un messaggio al fine di convincere e di far aderire a una conclusione che si presenta come definitiva“.
Georges Lewi
La definizione principale di storytelling è: “Affabulazione, arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico”. Negli ultimi anni, questa tecnica di comunicazione è stata utilizzata da moltissimi brand nazionali ed internazionali.
Questa disciplina ha addirittura assunto un nome a sé stante: il Corporate Storytelling (o Storytelling aziendale). Il termine si riferisce alla strategia di usare la straordinaria potenza delle storie per creare un collegamento con il cliente target, tramite le emozioni.
Ma perché viene sempre più scelta per la comunicazione aziendale? A suo favore la facilità nel catturare l’attenzione dell’audience, portando al coinvolgimento emotivo e alla condivisione di idee e valori.
Si applica a progetti multimediali, da diffondere e distribuire su differenti canali per aumentare la popolarità di un brand, far conoscere i valori aziendali, fidelizzare i clienti acquisiti e per attrarne di potenziali. Ogni azienda ha una visione, ogni imprenditore (piccolo o grande) ha una storia alle spalle, ha esperienze da raccontare, valori da condividere. Devono sapersi raccontare al meglio creandosi un proprio storytelling che rappresenti la storia del suo brand in tutta la sua unicità.
Questa strategia non solo pubblicizza l’azienda, ma riesce a creare quella “storia” intorno al prodotto che apparentemente non ha nessuna narrazione e nessun’”anima” ma che in realtà può essere ricordato al di là del suo utilizzo.
È il potere del marketing associato allo storytelling: fa preferire un prodotto della stessa categoria merceologica a un altro, pur presentando caratteristiche simili se non addirittura identiche.
La ricerca scientifica degli ultimi anni sui processi neurali attivati dalle storie ci danno alcuni indizi in grado di spiegare l’efficacia di questa “nuova” tecnica di comunicazione.
Per impostare correttamente un progetto di storytelling occorre approfondire una serie di aspetti di seguito a elencati: