I DENTI DEL GIUDIZIO

I denti del giudizio sono situati nella posizione più estrema dell’arcata dentale e si chiamano così poiché solitamente “si fanno sentire” verso i sedici/diciassette anni.

Sono quattro molari e in alcuni casi, possono essere anche più numerosi, ma non sempre spuntano. Anzi, in alcuni casi rimangono nascosti sotto la gengiva.

DENTI DEL GIUDIZIO: A cosa servono?
PERCHE’ CREANO PROBLEMI?

Con l’avanzare dell’evoluzione della specie umana e a causa delle notevoli modifiche della nostra dieta rispetto a quella dei nostri antenati, la struttura ossea all’interno del cavo orale si è ristretta.

Per questo, difficilmente vi è lo spazio per il corretto posizionamento dei denti del giudizio, che spesso rimangono inclusi o assumono una posizione deleteria per i denti vicini.

Solitamente, i maggiori problemi sono:

  • problematiche parodontali: causate dallo scontro dei denti del giudizio con i secondi molari.
  • accumulo di batteri: a causa della zona in cui si trovano, particolarmente difficile da raggiungere, l’igiene orale domiciliare tende ad essere difficile e è facilitato l’accumulo di batteri.
  • infiammazioni nevralgiche.
QUANDO TOGLIERLI?

Come anticipato, sono rari i casi in cui denti del giudizio escono senza creare complicazioni. E’ molto comune infatti la loro esportazione.

Ma quali sono le circostanze in cui è necessario farlo?

  • se creano difetti di masticazione;
  • quando è necessario ricavare spazio nel palato al fine di allineare i denti;
  • nelle situazioni in cui creano problemi di disodontiasi (difficoltà di eruzione di altri elementi dentari);
  • quando creano infiammazioni gengivali e/o tendenza alla formazione di carie;
  • se “disturbano” eccessivamente il secondo molare;
  • se si presenta una lesione ossea di tipo cistico che potrebbe scatenare un’infiammazione.

Attualmente quindi i denti del giudizio non hanno più alcuna utilità, considerando che la nostra dieta si è modificata a tal punto da non comprendere più alimenti che necessitano masticazioni intense. Si stima infatti che le future generazioni ne saranno addirittura prive.

Fonte: topdoctors.it