Considerando lo studio odontoiatrico come un vero e proprio sistema, sorge spontaneo considerare la sicurezza del paziente come una variabile sine qua non, influenzata da ogni momento della sua permanenza all’interno dello spazio fisico dello studio.
Tra tutti però, il rischio più forte è quello della trasmissibilità delle infezioni. Di fatto, essendo le cure dentistiche totalmente a contatto con la cavità orale del paziente, le probabilità di un eventuale contagio sono pressochè estreme. Per questo, garantire un ambiente sicuro e protetto al paziente che si affida alle cure, è uno degli obiettivi più importanti dell’intero team odontoiatrico.

La sicurezza del paziente quindi dipende dalla gestione del rischio clinico, intesa come gestione a 360 gradi dello studio odontoiatrico in tutti i suoi aspetti:
- ambiente,
- strumenti,
- procedure,
- organizzazione
- soggetti del team.
Solo una gestione sistemica permette un notevole abbattimento dei rischi. Ma quali sono i fattori a cui è strettamente correlato il rischio d’infezioni? Di seguito alcuni in elenco:
- quantità di pazienti che vengono trattati quotidianamente all’interno dello studio;
- tipologia delle cure a cui essi vengono sottoposti (l’invasività del trattamento e la potenzialità di contaminazione degli strumenti e delle attrezzature possono influire largamente sulla presenza e sulla gravità delle infezioni);
- l’ambiente in cui si opera;
- l’operatore stesso che può diventare veicolo d’infezione, nel caso di mancata o incompleta sterilizzazione.
Questi fattori e l’elevato rischio derivante da infezioni contratte durante i trattamenti, hanno indotto gli studi dentistici ad adottare procedure di controllo e sicurezza.

L’adozione di protocolli internazionali di igiene e sterilità, e l’utilizzo di attrezzature che consentono di ridurre al minimo, o addirittura annullare, il rischio di trasmissione di germi e batteri deve quindi diventare l’obiettivo comune dell’intero staff odontoiatrico.
Ne consegue che il personale dello studio ricopre un ruolo molto importante. Nel controllo delle infezioni e nei casi in cui il rischio è più elevato infatti le regole riguardanti la sterilità degli ambienti e degli strumenti devono essere molto più severe e rispettate con grande meticolosità.
Di fatto:
- un’elevata e costante igiene generale dello studio,
- il controllo della scadenza delle sterilizzazioni, dei kit monouso di materiali sterili (camici, teli, guanti, mascherine, aspiratore, vaschetta di plastica),
- la predisposizione di una sala dedicata a queste procedute ad altro rischio,
- porte ad apertura automatica
possono aiutare a mantenere l’ambiente in grado di garantire la sicurezza del paziente.
Tutte queste accortezze comporteranno di certo un aumento dei costi fissi dello studio, ma contribuiranno a diminuire il rischio di possibili infezioni durante le procedure, migliorando l’ambiente sia per il paziente che per gli operatori.