FIERE E CONGRESSI VERSO LA RIPARTENZA

La filiera delle fiere e dei congressi è una delle più colpite dalla pandemia: è stata la prima a chiudere, già a fine febbraio del 2020, comportando una notevole perdita per le singole aziende e per l’intero Stato.

Questo settore contribuisce infatti per il 50% all’export della manifattura made in Italy: oltre 220mila aziende italiane partecipano ogni anno a manifestazioni fieristiche che, nel 75% dei casi, sono l’unica leva di promozione internazionale. Le fiere nel nostro Paese richiamano ogni anno oltre 20milioni di operatori nazionali e internazionali, generando affari per 60 miliardi di euro l’anno.

L’industria degli eventi genera invece un volume di affari di più di 65,5 miliardi, con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi circa.

sala meeting vuota

“L’industria legata a eventi aziendali, convegni e congressi ha subito nel 2020 una riduzione dell’80% dei ricavi dovuti alle cancellazioni di eventi già in calendario con una perdita per il comparto di ricavi per 28,5 miliardi di euro” commenta Alessandra Albarelli, Presidente di Federcongressi&eventi, l’associazione italiana dell’industria dei congressi e degli eventi.

La luce alla fine del tunnel

Finalmente, dopo quasi un anno e mezzo di sospensione da ieri, lunedì 26 Aprile, nelle zone gialle, hanno potuto riaprire tutte le attività all’aperto.

Una decisione definita come un “rischio ragionato”, ma che può diventare una “opportunità straordinaria” a patto di un rigoroso rispetto delle misure di prevenzione: mascherine e distanziamenti.

Così il Premier Mario Draghi, affiancato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, aveva riassunto la portata delle riaperture nella conferenza stampa tenutasi Venerdì 16 Aprile.

Le prime riaperture sono cominciate il 26 Aprile, per diverse attività (scuole e ristorazione) e ad esse si accompagna una road map, un calendario per le varie categorie che via via potranno riprendere le attività, tra cui fiere e congressi.

Per la prima volta si parla di apertura del settore e si fissa una data: le fiere riapriranno dal 1° luglio.

Ora, l’intera meeting industry attende il documento di legge per comprendere nei dettagli le modalità. Dovranno essere stabiliti precisamente quali iter seguire, dalle grandi fiere ai minori incontri professionali e aziendali.

I protocolli di sicurezza

I protocolli di sicurezza sono ormai consolidati da tempo e devono continuare ad essere rispettati scrupolosamente per proteggere la salute di partecipanti e collaboratori.

  • Il numero massimo dei partecipanti all’evento dovrà essere valutato dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi individuati.
social distancing
  • Riorganizzare gli spazi, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra gli utenti. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
  • Monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione, mediante l’ausilio di apposita segnaletica, sistemi audio-video e ricorrendo a eventuale personale addetto.
  • Promuovere l’utilizzo di tecnologie digitali per automatizzare i processi organizzativi e partecipativi (es. prenotazione, compilazione di modulistica, pagamento) al fine di evitare prevedibili assembramenti.
  • È essenziale mantenere un registro delle presenze per una durata di 14 giorni, nel rispetto della privacy. Questo registro dovrà contenere il nominativo del partecipante e un numero di telefono per contattarlo in caso di necessità.
SARANNO DEFINITIVE LE RIAPERTURE DI FIERE E CONGRESSI?

«Se i comportamenti saranno osservati, la probabilità che si debba indietreggiare è molto bassa. In autunno poi la vaccinazione sarà molto diffusa e potremo affrontare un eventuale ritorno della malattia diversamente» afferma Draghi.

Speriamo che il nostro settore venga aperto presto per tornare a vederci, ad avere un contatto umano, a vivere gli eventi in presenza, essenziali e insostituibili.