MEETINGWORKS MAGAZINE – NUMERO 30
E’ online il XXX numero gratuito della nostra rivista: “ATTENZIONE ALLE INFORMAZIONI SULLA SALUTE CHE SI TROVANO SU INTERNET”.

E’ online il XXX numero gratuito della nostra rivista: “ATTENZIONE ALLE INFORMAZIONI SULLA SALUTE CHE SI TROVANO SU INTERNET”.
Onicofagia – Abitudine di rosicchiare il bordo libero delle unghie, che talvolta assume il significato di un vero e proprio tic. Il fenomeno si verifica soprattutto in soggetti nevrotici.
Treccani
Un articolo pubblicato sul sito Odontología33, dove il Consejo General de Dentistas spagnolo raccomanda, a coloro che soffrono di onicofagia, di recarsi dal dentista almeno due volte l’anno per effettuare un controllo ed evitare future patologie derivate da questa abitudine che di solito inizia intorno ai 4-6 anni. Alcuni studi stimano addirittura che oltre il l 30% dei minori è affetto da questa abitudine.
Il problema di mangiarsi le unghie, come di altre abitudini negative (succhiarsi il pollice, per esempio) è che, in tenera età, può portare a movimenti dentali anomali e causare malocclusioni. Inoltre, i denti da latte soffrono anche di abrasione dello smalto, proprio come i denti permanenti.
Da qui l’importanza di sottoporsi a controlli periodici, durante i quali il dentista potrà verificare se l’onicofagia ha causato danni alla bocca e quali trattamenti mettere in atto per evitare il manifestarsi di patologie più gravi.
Ecco i rimedi più comuni per smettere di mangiarsi le unghie:
E’ online il XXVII numero gratuito della nostra rivista:
“VACANZE 2022: i trend che caratterizzano le ferie post-pandemia”.
Rimangono solo 60 giorni per sfruttare al meglio questo 2021 e implementare al massimo il proprio livello di formazione professionale… e perché non farlo con i nostri corsi in aula?
Questo corso mira ad analizzare ed approfondire i concetti biologici, clinici e tecnici di questo protocollo operativo in modo da poterne comprendere le potenzialità e mettere subito in pratica gli innumerevoli vantaggi nella nostra clinica quotidiana.
L’acquisizione di queste strategie operative porrà il protesista in una condizione di maggiore tranquillità al momento di affrontare casi protesici dai più semplici ai più complessi.
Il corso ha lo scopo di avvicinare il corsista all’utilizzo degli emocomponenti non trasfusionali.
Grande importanza verrà data ai protocolli di utilizzo nei pazienti che, a causa di patologie sistemiche, presentano deficit nella guarigione quali ad esempio diabetici, oncologici, in terapia con farmaci che predispongono alle complicanze, disturbi della coagulazione e osteoporotici.
Scopo del corso è di trasferire ai partecipanti tutte quelle nozioni teoriche e pratiche per utilizzare in sicurezza e tranquillità la rigenerazione ossea guidata (GBR) nelle chirurgie implantari di tutti i giorni.
Si imparerà:
Ciascun partecipante avrà la possibilità di provare membrane riassorbibili di diversa tipologia ed eseguirà almeno 2 chirurgie su un simulatore.
Gli obiettivi del corso sono: fornire ai partecipanti tutte le informazioni cliniche per riabilitare i pazienti con estrema atrofia mascellare con impianti zigomatici e gestione delle complicanze. Nel pomeriggio i partecipanti posizioneranno gli impianti zigomatici su modello sperimentale.
I corsi di formazione in aula non sono solo occasione di miglioramento professionale, ma sono anche un’occasione di socializzazione e scambio di idee e opinioni.
La spettacolarizzazione e le emozioni che un evento in presenza può offrire sono inequiparabili e sicuramente è un’ottimo modo per concludere l’anno 2021.
E’ online il XVIII numero gratuito della nostra rivista, dedicato agli AGGIORNAMENTI DAL MONDO: I passi avanti del settore dentale
Proprio come l’odontoiatria continua ad evolversi, così fanno i metodi per raccogliere e utilizzare le recensioni per promuovere un’assistenza di qualità per i pazienti.
I feedback online sono diventati rapidamente il metodo più diffuso per ricevere le opinioni dei pazienti e consentono ai dentisti di riconoscere i modi per migliorare i loro servizi, in modo semplice, efficiente ed economico.
Anche per i pazienti, che si approcciano sempre di più all’odontoiatria con una mentalità di consumer, le recensioni online sono utili, in quanto forniscono le informazioni di cui hanno bisogno per scegliere lo studio giusto per loro.
È importante ricordare che il primo posto in cui questi pazienti cercheranno di trovare un nuovo dentista è online.
Le recensioni online forniscono una sorta di vetrina dello studio e danno alle persone l’opportunità di leggere le esperienze di prima mano di altri pazienti. I lettori hanno una reale comprensione/sensazione di come probabilmente andrà il loro appuntamento e questo influirà moltissimo sulla scelta finale.
Il feedback proviene da persone che nella maggior parte dei casi non sono coinvolte a livello personale con lo studio e quindi risulta a volte più reale e significativo che i titoli di studio o i casi clinici dello staff.
Le recensioni sono incredibilmente preziose anche per lo studio stesso. Grazie a queste, hanno l’opportunità di:
Quando uno studio dentistico raccoglie attivamente recensioni online, è assolutamente necessario che vi sia un processo di verifica all’interno della piattaforma di recensioni che utilizza.
Un chiaro processo di verifica, in cui la persona che lascia la recensione deve confermare di aver utilizzato il servizio, garantisce che il feedback online si basi su esperienze reali di pazienti reali e possa essere considerato affidabile da dentisti e pazienti.
La verifica delle recensioni aiuta a prevenire la pubblicazione di feedback falsi o infondati. Qualcosa che purtroppo può accadere su piattaforme di revisione open source.
Molto spesso è più probabile che un paziente lasci una recensione se non dove fornire dettagli sensibili e identificabili. Questo gli permette di sentirsi più libero e onesto nel feedback che dà, senza il timore di ripercussioni.
Alcuni professionisti però sono diffidenti dal feedback anonimo, in quanto può facilitare la pubblicazione di recensioni false e fraudolente.
Tuttavia, quando l’anonimato del paziente è combinato con un solido processo di verifica, i dentisti e gli studi otterranno feedback autentici e utili per loro e i potenziali clienti.
E’ assolutamente consigliato rispondere a tutte le recensioni, che siano positive o negative.
Quando un dentista o uno studio risponde alle recensioni, mostra empatia, attenzione e apprezzamento verso il feedback, incoraggiando altri pazienti a lasciare un commento.
Inoltre, la risposta trasmette alla persona che ha lasciato la recensione la sensazione di essere stata ascoltata e che la sua opinione ha un valore.
Quando si tratta di recensioni online, l’idea di avere un feedback negativo visibile è preoccupante.
Ma è importante ricordarsi che quando uno studio ha esclusivamente recensioni a cinque stelle, questo può sembrare sospetto ad alcuni.
Tutti sono un po’ cinici, quindi un punteggio perfetto a volte può sembrare troppo bello per essere vero. Invece, un mix di rating dimostra la trasparenza e l’affidabilità e prova che i feedback non vengono scelti o filtrati a piacimento.
Una piattaforma di recensione con un sistema di tag aggiunge ulteriore valore.
I pazienti che lasciano un feedback sono in grado di etichettare le loro recensioni in base alla procedura a cui si sono sottoposti, la persona che li ha seguiti, l’ambito che ritengono soddisfacente e quello che non li ha soddisfatti, ecc.
Questo sistema aiuta i dentisti a filtrare le recensioni in base ad un elemento comune, confrontare le valutazioni e determinare facilmente le aree di miglioramento su cui concentrarsi.
I tag sono anche molto utili per i potenziali pazienti in quanto dà loro l’opportunità di ricercare i feedback in base alla procedura che desiderano o di cui hanno bisogno, leggendo solo i commenti pertinenti.
Con le recensioni online sempre più popolari tra i pazienti, è importante che i dentisti e gli studi dentistici dispongano di una solida strategia per la loro raccolta e pubblicazione.
In questo modo possono stare al passo con i feedback dei pazienti e i cambiamenti necessari/più richiesti, aumentano la loro popolarità e ottengono nuovi clienti e nuove opinioni per un costante miglioramento dell’intero studio.
Il Vertical Day nasce nel 2019, quando il Dott. Mauro Bazzoli ne crea il format vincente, con l’intento di riunire tutti gli appassionati delle diverse metodologie della preparazione verticale per fare qualcosa di unico: unico nel suo genere.
Nasce così l’evento simbolo della formazione “fuori campo” che si sveste di formalità per divenire un incontro più amichevole, familiare.
E’ proprio così che ci incontreremo al Relais… amici riuniti per trascorrere dell’ottimo tempo insieme, sommersi da cultura, formazione e, perché no, sapori e spensieratezza.
La prima edizione del Vertical Day è stato quindi svolta lo scorso anno, inevitabilmente a distanza, ma è giunto il tempo di recuperare ciò che è stato perduto. La distanza si trasforma ora nella gioia di ritrovarsi in presenza, quella vera, ricca e profonda.
Recupereremo l’assenza del 2020 e ci tufferemo assieme nella tecnica B.O.P.T, quella dedicata alla preparazione verticale, accompagnati da nove maestri d’eccellenza:
Il Relais Franciacorta di Corte Franca (BS), sarà la struttura che accoglierà l’evento.
Una location di prestigio che rappresenta l’equilibrio perfetto tra eleganza e comfort, un vero e proprio rifugio per chi voglia vivere e scoprire il cuore della Franciacorta più autentica.
Una giornata dedicata al sapere ma che non dimenticherà il piacere, quello del palato… soggetto protagonista di ogni momento.
Abbiamo pensato di incoronare questo evento con una degustazione di vini della Franciacorta. Così, al termine delle attività sarà presente al Relais la Cantina Majolini, la cantina dei vini di classe che sposano il gusto, la finezza e l’arte.
L’eccellenza italiana sarà allora nei vostri bicchieri, per brindare alla gioia e alla ritrovata libertà.
La filiera delle fiere e dei congressi è una delle più colpite dalla pandemia: è stata la prima a chiudere, già a fine febbraio del 2020, comportando una notevole perdita per le singole aziende e per l’intero Stato.
Questo settore contribuisce infatti per il 50% all’export della manifattura made in Italy: oltre 220mila aziende italiane partecipano ogni anno a manifestazioni fieristiche che, nel 75% dei casi, sono l’unica leva di promozione internazionale. Le fiere nel nostro Paese richiamano ogni anno oltre 20milioni di operatori nazionali e internazionali, generando affari per 60 miliardi di euro l’anno.
L’industria degli eventi genera invece un volume di affari di più di 65,5 miliardi, con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi circa.
“L’industria legata a eventi aziendali, convegni e congressi ha subito nel 2020 una riduzione dell’80% dei ricavi dovuti alle cancellazioni di eventi già in calendario con una perdita per il comparto di ricavi per 28,5 miliardi di euro” commenta Alessandra Albarelli, Presidente di Federcongressi&eventi, l’associazione italiana dell’industria dei congressi e degli eventi.
Finalmente, dopo quasi un anno e mezzo di sospensione da ieri, lunedì 26 Aprile, nelle zone gialle, hanno potuto riaprire tutte le attività all’aperto.
Una decisione definita come un “rischio ragionato”, ma che può diventare una “opportunità straordinaria” a patto di un rigoroso rispetto delle misure di prevenzione: mascherine e distanziamenti.
Così il Premier Mario Draghi, affiancato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, aveva riassunto la portata delle riaperture nella conferenza stampa tenutasi Venerdì 16 Aprile.
Le prime riaperture sono cominciate il 26 Aprile, per diverse attività (scuole e ristorazione) e ad esse si accompagna una road map, un calendario per le varie categorie che via via potranno riprendere le attività, tra cui fiere e congressi.
Per la prima volta si parla di apertura del settore e si fissa una data: le fiere riapriranno dal 1° luglio.
Ora, l’intera meeting industry attende il documento di legge per comprendere nei dettagli le modalità. Dovranno essere stabiliti precisamente quali iter seguire, dalle grandi fiere ai minori incontri professionali e aziendali.
I protocolli di sicurezza sono ormai consolidati da tempo e devono continuare ad essere rispettati scrupolosamente per proteggere la salute di partecipanti e collaboratori.
«Se i comportamenti saranno osservati, la probabilità che si debba indietreggiare è molto bassa. In autunno poi la vaccinazione sarà molto diffusa e potremo affrontare un eventuale ritorno della malattia diversamente» afferma Draghi.
“Lo Storytelling è l’insieme di tecniche per raccontare e condividere una storia che genera interesse e che trasmette un messaggio al fine di convincere e di far aderire a una conclusione che si presenta come definitiva“.
Georges Lewi
La definizione principale di storytelling è: “Affabulazione, arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico”. Negli ultimi anni, questa tecnica di comunicazione è stata utilizzata da moltissimi brand nazionali ed internazionali.
Questa disciplina ha addirittura assunto un nome a sé stante: il Corporate Storytelling (o Storytelling aziendale). Il termine si riferisce alla strategia di usare la straordinaria potenza delle storie per creare un collegamento con il cliente target, tramite le emozioni.
Ma perché viene sempre più scelta per la comunicazione aziendale? A suo favore la facilità nel catturare l’attenzione dell’audience, portando al coinvolgimento emotivo e alla condivisione di idee e valori.
Si applica a progetti multimediali, da diffondere e distribuire su differenti canali per aumentare la popolarità di un brand, far conoscere i valori aziendali, fidelizzare i clienti acquisiti e per attrarne di potenziali. Ogni azienda ha una visione, ogni imprenditore (piccolo o grande) ha una storia alle spalle, ha esperienze da raccontare, valori da condividere. Devono sapersi raccontare al meglio creandosi un proprio storytelling che rappresenti la storia del suo brand in tutta la sua unicità.
Questa strategia non solo pubblicizza l’azienda, ma riesce a creare quella “storia” intorno al prodotto che apparentemente non ha nessuna narrazione e nessun’”anima” ma che in realtà può essere ricordato al di là del suo utilizzo.
È il potere del marketing associato allo storytelling: fa preferire un prodotto della stessa categoria merceologica a un altro, pur presentando caratteristiche simili se non addirittura identiche.
La ricerca scientifica degli ultimi anni sui processi neurali attivati dalle storie ci danno alcuni indizi in grado di spiegare l’efficacia di questa “nuova” tecnica di comunicazione.
Per impostare correttamente un progetto di storytelling occorre approfondire una serie di aspetti di seguito a elencati:
Ogni libero professionista è tenuto ad effettuare, nell’arco di un determinato periodo, una serie di attività che gli consentiranno di essere aggiornato e di svolgere al meglio la sua professione.
La formazione professionale pur essendo ormai un obbligo, non solo morale ma anche giuridico, ha costi che possono incidere notevolmente sull’attività professionale.
Proprio per questo motivo, ogni professionista (Odontoiatra, Medico, Geometra, Ingegnere, Architetto, Agronomo, Perito…), può detrarre dalle imposte i costi che sostiene per l’aggiornamento professionale.
No. Da un punto di vista fiscale, le spese di formazione sono definite deducibili, piuttosto che detraibili. Questo aspetto va sottolineato, essendo i due termini tutt’altro che sinonimi. Ecco spiegata la differenza:
Sono delle agevolazioni che concorrono direttamente a determinare il reddito imponibile ovvero quello che verrà utilizzato nel calcolo dei tributi. La somma derivante dai vari oneri deducibili infatti deve essere sottratta direttamente al reddito complessivo: ciò che ne deriverà sarà una certa somma (il reddito imponibile) da usare come base per il calcolo della somma da versare al fisco.
intervengono solo in una fase successiva: quella del calcolo effettivo dell’importo del tributo. Le detrazioni fiscali infatti non incidono sulla quantificazione del reddito, ma esclusivamente sull’esborso che deve essere corrisposto per un dato tributo. L’importo complessivo delle detrazioni fiscali può essere determinato in relazione a percentuali stabilite o sulla base di date cifre. Le detrazioni inoltre possono essere applicate per alleggerire il peso del fisco su: lavori in casa, affitto o leasing, mutui, spese scolastiche.
La L. 81/2017 annovera quindi le spese per formazione e aggiornamento professionale tra gli oneri deducibili.
La differenza tra le due agevolazioni previste dal Tuir è importante non solo al livello teorico ma può avere anche importanti ripercussioni pratiche. Le deduzioni fiscali infatti, al contrario delle detrazioni, tendono ad avvantaggiare i redditi alti.
Ciò è dovuto al fatto che le deduzioni impongono una riduzione sul reddito complessivo prima che sia operato il calcolo sulla base della relativa aliquota. Nel caso dell’Irpef infatti la tassazione è orientata ad un criterio di progressività scandito sulla base di scaglioni determinati. Per le detrazioni fiscali, invece, il risparmio fiscale che viene reso al contribuente è uguale alla percentuale detraibile dell’importo soggetto a detrazione.
La normativa di legge, cd. Jobs Act autonomi che contente le nuove “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, (L. 81/22.05.2017 pubblicata sulla G.U. N. 135/13.06.2017) ha introdotto una modifica alla percentuale di deducibilità delle spese di iscrizione a master, corsi di formazione o aggiornamento, convegni e congressi, comprese quelle di viaggio e di soggiorno, che passa dal 50% al 100% purchè dentro il limite annuo di 10 mila euro.
Rientrano nella regolamentazione anche gli acquisti di libri, riviste e sussidi per l’aggiornamento professionale. Ma non finisce qui, infatti sarà possibile dedurre integralmente anche i costi di viaggio e alloggio.
La deducibilità si attua solo sulla la formazione relativa alla propria attività lavorativa e in seguito alla certificazione delle spese sostenute. Pertanto sarà buona norma conservare le fatture ricevute per un corso di formazione online o frontale e gli eventuali scontrini (che dovranno riportare, ad esempio, intestazione e titolo di un libro).
Naturalmente tali detrazioni riguardano tutti coloro che si trovano nel regime ordinario in quanto, coloro che si trovano nel regime forfettario o nel regime dei minimi non possono detrarre alcun costo.
Per i professionisti dipendenti, purtroppo, lo scenario cambia.
Se si è dipendenti di aziende pubbliche sanitarie, la legge prevede che con l’1% del monte stipendi bisognerebbe finanziare l’aggiornamento del personale; questo, in realtà, non solo non basta ma spesso il fondo è utilizzato per altre esigenze di bilancio. In questo modo molti professionisti sono costretti a sobbarcarsi i costi di iscrizione, viaggio e soggiorno.
Secondo Franco Vimercati (presidente della Federazione delle società medico-scientifiche Fism) la legge dovrebbe prevedere anche una deducibilità del costo della formazione del pubblico dipendente, in quanto, essendo l’aggiornamento obbligatorio, non dovrebbe gravare sulle risorse economiche personali dei dipendenti (praticamente costretti ad adempire di tasca propria).