Il bruxismo è, di fatto, un’attività parafunzionale, perché non rientra nella funzione propria della bocca.
E’ un’abitudine e/o tendenza che spesso non si conosce di avere, ma che può portare danni all’organismo.
Le strutture coinvolte sono:
- i denti;
- il tessuto di supporto dei denti;
- i muscoli della masticazione;
- le articolazioni temporomandibolari.
Episodi di bruxismo, ovvero di digrigno dei denti, possono portare a varie complicanze, prima tra tutte l’usura dentale. I denti infatti strisciando gli uni contro gli altri si consumano, oltre ad essere vittime della sofferenza causata dal serramento dentale, sintomo tipico del bruxismo.
QUAL’E’ LA CAUSA?
Sebbene siano numerosissimi gli studi in materia, la causa non è ancora certa.
Si pensa che a causarlo possano essere:
- situazioni di stress/ansia;
- malattie neurologiche;
- apnee notturne.

Il bruxismo tende quindi ad indebolire le gengive e l’osso dei mascellari e, per questo, a lungo andare può causare mobilità dentale.
Digrignare i denti inoltre causa dolore e affaticamento della muscolatura della mandibola, la masticatoria, che vive in costante sollecitazione e spesso si “sfoga” lungo i muscoli del collo e la cervicale, facendo insorgere fastidiosi mal di testa.
Di fatto, anche le articolazioni temporomandibolari risentono delle conseguenze del bruxismo.
Infiammazioni, dolore e dislocazioni del disco articolare sono infatti frequenti e in alcune circostanze portano ad una malocclusione dentale.
Per questo non appena si verificano i primi episodi di bruxismo è necessario consultare il proprio medico o dentista per decidere quale approccio risolutivo adottare.
Fonte: bruxismo.eu