Respirare male e, di conseguenza, avere episodi di russamento mentre si dorme può aumentare il rischio di erosione dello smalto e l’insorgenza di lesioni cariose.
PERCHE’?
Di fatto, l’acidità in bocca aumenta il rischio di carie.
L’aria introdotta in bocca infatti “asciuga” il cavo orale e secca le mucose, facendo evaporare la saliva, principale protettrice dei nostri denti.
L’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa lo ha infatti confermato, spiegando come russare durante il sonno o respirare a bocca aperta favorisca un brusco calo del pH, in grado di rovinare lo smalto dentale e causare terreno fertile per la comparsa di carie.
Il russamento e le apnee notturne sono quindi un pericolo per la salute del cavo orale.

Per i russatori si stima un aumento del 37% di possibilità di sviluppare carie, rispetto a coloro che non soffrono di questo disturbo.
COME LIMITARE O PREVENIRE?
Per limitare tale disturbo è necessario concentrarsi a limitare e/o risolvere i disturbi che compromettono la respirazione durante il sonno e provocano episodi di russamento.
Come per ogni approccio d’azione risolutiva, importante è andare a fondo e comprendere quale sia la disfunzione di base che crea e sviluppa la problematica (vd. allergie, asma, etc..)

Le patologie del sonno però molto spesso non vengono riconosciute né diagnosticate. Si stima che oltre il 75% di questi disturbi non vengano identificati.
Per questo è importante prestare attenzione ad ogni variazione della qualità del sonno, oltre alla respirazione notturna. Questo tipo di prevenzione sarà infatti significativo per limitare i disturbi del sonno e ridurre i rischi connessi, nello specifico quelli cardiovascolari, oltre a quelli del nostro cavo orale.
Fonte: prevenzione-salute.it
ansa.it