L’acufene è un disturbo che colpisce l’orecchio e si manifesta con una percezione sonora costante, simile a un fischio o un ronzio.
Rappresenta un sintomo che non va mai sottovalutato, le cui cause possono riguardare l’orecchio o possono dipendere da fattori esterni.

QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?
- Patologie dell’orecchio (es: cerume, otiti, corpi estranei, ipoacusia);
- Sindrome di Ménière (una patologia dell’orecchio interno che causa vertigine, ipoacusia neurosensoriale fluttuante e acufeni);
- Esposizione a suoni di elevato volume;
- Stress emotivo;
- Farmaci (acufene ototossico)
- Problemi dell’articolazione temporomandibolare;
- Contratture muscolari;
- Problemi cardiovascolari;
- Conflitto neurovascolare;
- Danni neurologici;
- Problemi metabolici;
- Problemi ormonali;
- Problemi posturali (acufene somatosensoriale).
COME VIENE DIAGNOSTICATO?
La prima visita a cui sottoporsi è quella otorinolaringoiatrica che, anche tramite un esame audiometrico, può capire le possibili cause ed escludere un problema otologico.
Successivamente, si affronteranno ulteriori valutazioni ed accertamenti per verificare la presenza di altre patologie, tra cui:
- visita posturale;
- visita osteopatica;
- visita odontoiatrica/gnatologica.

E’ infatti dimostrato che anche i problemi posturali e/o occlusali possono generare acufeni di medio-alto livello.
Già nei lontani anni ’30 furono compiute le prime ricerche che dimostrarono un nesso tra denti e acufene, concretizzato nell’articolazione temporo-mandibolare. Il fattore scatenante sembrerebbe essere una malocclusione dentale, una scorretta chiusura delle arcate dentali della bocca.
Quando non si tratta di problemi strettamente legati all’udito, la malocclusione dentale e il bruxismo sono le cause più frequenti.
Oltre a ciò, problematiche legate alla deglutizione patologica, conseguenti a comportamenti viziati, frenulo corto o denti del giudizio malposizionati, possono causare acufeni.
Recenti studi infine, hanno dimostrato che per combattere tale disagio può essere utile:
- Rilassare i muscoli dell’ATM (articolazione temporomandibolare);
- Eliminare le infiammazioni mandibolari;
- Riempire gli spazi vuoti tra i denti;
- Riallineare i denti storti.
Fonte: humanitas.it