LA PUBBLICITA’ SANITARIA

LA PUBBLICITA’ SANITARIA

L’informazione sanitaria riguarda qualsiasi notizia o informazione utile al cittadino per la scelta libera dei professionisti sanitari a cui rivolgersi, oltre alle strutture e ai servizi. Qualsiasi notizia venga diffusa in veste di informazione sanitaria pubblica, dovrà quindi garantire la protezione e la tutela della salute del singolo e della collettività. Ne consegue che la pubblicità sanitaria, intesa come diffusione e promozione di strutture sanitarie specifiche e/o prestazioni professionali, sarà fortemente veritiera e corretta.

LA PUBBLICITA' SANITARIA
Ma come dev’essere strutturata la pubblicità sanitaria per essere valida?

A partire dal 30 Dicembre 2018, data di approvazione della legge num. 145/2018, conosciuta come ‘Legge di Bilancio’, che definisce la pubblicità sanitaria come “comunicazione informativa sanitaria”, ai professionisti sanitari è stato vietato utilizzare forme pubblicitarie fortemente commerciali. Ciò per impedire qualsiasi elemento promozionale o suggestivo e consentire la sola diffusione di informazioni relative alle attività sanitarie. Banditi di conseguenza i facili slogan ‘acchiappa clienti’.

Art. 1 – Comma 525

Le comunicazioni informative da parte delle strutture sanitarie private di cura e degli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie di cui al capo II della legge 11 gennaio 2018, n. 3, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività, comprese le società di cui all’articolo 1, comma 153, della legge 4 agosto 2017, n. 124, possono contenere unicamente le informazioni di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, funzionali a garantire la sicurezza dei trattamenti sanitari, escluso qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria.

Contenuti della pubblicità sanitaria: permessi e divieti

E’ permesso inserire:

  • Informazioni sull’attività professionale
  • Titoli professionali e specializzazioni, se riconosciute dallo Stato
  • Caratteristiche dei servizi offerti
  • Caratteristiche della struttura sanitaria
  • Tariffe delle prestazioni sanitarie

E’ vietato inserire:

  • Informazioni su ricerche non ancora validate scientificamente
  • Informazioni non esatte o non verificabili
Le caratteristiche richieste al marketing sanitario

La comunicazione informativa sanitaria dovrà essere corretta, veritiera e dimostrabile. Dovrà essere funzionale all’oggetto (trattamenti sanitari), chiara, trasparente e attinente alla norma autorizzativa.

Di fatto non è concesso utilizzare, in ambito sanitario, la pubblicità a fini promozionali e/o commerciali. Offerte, sconti e/o utilizzo di testimonial sono severamente vietati.

NELLO SPECIFICO, PER GLI ODONTOIATRI

La normativa dedicata alla pubblicità sanitaria coinvolge direttamente anche gli odontoiatri e i loro studi. Nello specifico è bene sottolineare quali diciture potrebbero scontrarsi con la legge:

  • “prestazione gratuita” – per il carattere commerciale
  • “visita gratuita” o “visita senza impegno” – per il messaggio promozionale
  • “clinica” – per il termine ingannevole
  • marchi commerciali
LA PUBBLICITA' SANITARIA
Come attrarre l’attenzione dei potenziali clienti?

Una corretta pubblicità sanitaria, per essere in grado di attrarre e coinvolgere positivamente, dovrà comunicare:

  • competenza
  • passione
  • trasparenza
  • autorevolezza
  • cordialità
  • sensibilità
  • passione

 

E’ inoltre efficace diffondere le testimonianze dei propri clienti, come corretto mezzo di passaparola, utile a sottolineare la competenza del medico e del suo team.

Fonte: omop.it, marketingmedico.it