Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico sempre più richiesto.
L’aspetto della nostra dentatura è infatti una caratteristica estetica molto importante, un biglietto da visita che ci presenta al mondo. Va da sé che un sorriso curato e brillante ci fa apparire più sani e belli.

Per effettuare uno sbiancamento dei denti professionale bisogna rivolgersi a dentisti o igienisti dentali, che solitamente utilizzano strumenti adeguati e prodotti appositi.
La base solitamente è il perossido di idrogeno, un composto chimico con funzione di disinfettante, ossidante e sbiancante, conosciuto con il nome “acqua ossigenata”. Questo agente è infatti in grado di rimuovere i pigmenti ancorati allo smalto dentale e alla dentina, responsabile delle macchie e l’ingiallimento dei denti.
QUALI SONO LE CAUSE DELLE MACCHIE DEI DENTI?
I nostri denti, con il passare del tempo, tendono ad assumere una colorazione sempre meno brillante e chiara. A fare la differenza sono però le nostre abitudini d’igiene e il nostro stile di vita.
Il primo passo per conservare un bel sorriso è certamente porre molta attenzione alla frequenza della nostra igiene orale ma, a volte, questa non basta. Sembrerebbe che siano i cibi e le bevande che assumiamo a fare la differenza.
Ma quali sono i più pericolosi?
- Cibi con un alto ph acido: bibite gassate come la coca cola, aceto e cibi sott’aceto, salsa di pomodoro, etc..
- Cibi contenenti coloranti o a pigmenti scuri: caffè e tè nero, vino rosso, mirtilli e frutti rossi, etc..
- Cibi con carboidrati raffinati: pane, pasta e farina raffinata.

Come anticipato, la procedura di sbancamento dentale avviene applicando sui denti un prodotto a base di perossido di idrogeno, solitamente sotto forma di gel. Di seguito, si utilizza una luce LED (foto attivante) che stimola il gel a liberare molecole d’ossigeno, in grado di attaccare e distruggere i pigmenti responsabili delle macchie e l’ingiallimento.
IN QUANTE SEDUTE SI OTTENGONO BUONI RISULTATI?
Un paio di sedute sono sufficienti. Inoltre i risultati migliorano se nell’arco del trattamento si utilizzano a casa delle mascherine dentali apposite (sempre ricche di perossido di idrogeno) per almeno 2/3 notti consecutive.