Circa il 91% degli americani over 20 ha avuto carie nella propria vita e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) indica che il 27% degli adulti di questa età ha una carie non trattata.
Come affermato dal presidente dell’American Dental Association (ADA), Maxine Feinberg, nonostante i progressi nel rilevamento e nella prevenzione delle carie, troppi pazienti non godono di una salute orale ottimale. Inoltre, ci sono tassi sostanzialmente più alti di malattie non trattate tra gli ispanici (36%) e gli afroamericani (42%).
Tra le principali cause di carie ci sono i carboidrati raffinati/cibi zuccherini, che aderiscono a denti e gengive creando il biofilm dannoso per i denti. Questo film può essere molto difficile da rimuovere dai soli pazienti, motivo per cui una nuova formulazione di nanoparticelle promette bene nel processo cruciale di prevenzione della placca/biofilm.

Che cosa sta causando tassi di cavità elevati?
L’ADA afferma che la ragione principale per l’elevato tasso di carie è la mancanza di prevenzione e diete sane. Come riscontrato in uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Washington, le diete dannose per il corpo (che comprendono alti livelli di zucchero raffinato, per esempio) fanno male anche ai denti.
D’altra parte, le diete che controllano l’assunzione di carboidrati possono migliorare la salute orale.
I pazienti dovrebbero capire quanto velocemente il consumo di cibi zuccherati può provocare la formazione di un biofilm duro e appiccicoso che attacca lo smalto dei denti e le gengive e porta alla carie.
Una nuova formulazione
In un recente incontro dell’American Chemical Society, i ricercatori Russell, Pesavento e il team hanno presentato una nuova formulazione che potrebbe impedire la formazione della placca. Pesavento ha affermato che anche quando i pazienti si sottopongono a una pulizia dentale professionale, non appena mangiano zucchero e altri carboidrati, la bocca inizia immediatamente a riformare il biofilm che contiene una serie di batteri nocivi, incluso lo streptococcus mutans.
Il team ha completato la ricerca sulle nanoparticelle di ossido di cerio, prodotte sciogliendo nitrato di ammonio cerico o sali di solfato in acqua.
I ricercatori hanno scoperto che questa formulazione ha ridotto la crescita del biofilm del 40%, sebbene non fosse in grado di rimuovere il biofilm esistente.
Cosa riserva il futuro?
I ricercatori sperano di combinare la formulazione delle nanoparticelle con una per rafforzare lo smalto che potrebbe essere applicata ai denti dei pazienti. Attualmente stanno lavorando su come stabilizzare le nanoparticelle ad un livello di pH salutare per i denti.
Stanno anche lavorando su un’altra composizione di nanoparticelle che supera le prestazioni del fluoruro stannoso in termini di limitazione della misura in cui il biofilm si attacca alle gengive (al fine di prevenire gengiviti/malattie parodontali).
Fonte: www.dentalnews.com