RICOSTRUZIONE DELLE GENGIVE

Tra i disturbi e le malattie del cavo orale che coinvolgono le gengive esistono anche le recessioni gengivali, o ritiri gengivali, un problema piuttosto comune che interessa soprattutto le persone anziane e i fumatori. Il ritiro gengivale è un’alterazione anatomica caratterizzata dallo spostamento della gengiva verso l’apice della radice ed è irreversibile, ma è possibile ricorrere ad un innesto gengivale per coprire le parti scoperti delle radici e ripristinare l’estetica dei denti interessati.

Quando una parte delle radici dei denti è scoperta (ovvero quando la gengiva si è ritirata e si lasciano intravedere le radici), generalmente, è un segnale che si prospetta l’operazione. Questo è perché la condizione delle gengive ritirate può far sorgere diversi problemi: le radici dei denti non più coperte sono maggiormente soggette alle carie e all’ipersensibilità dentale, oltre a rappresentare un aspetto antiestetico.

 

Quando si parla di denti scoperti si utilizza il termine di retrazione gengivale o parodontale, poiché generalmente rappresenta l’insieme dei tessuti di supporto del dente che viene interessato e non solamente la gengiva.

CAUSE

Le cause possono essere diverse, ad esempio:

  • L’età.
  • Occlusione traumatica a causa di malocclusione.
  • Un trauma.
  • La conseguenza di un trattamento ortodontico troppo aggressivo.
  • Una scarsa igiene orale che determina una gengivite cronica.
  • Il fumo.
LA RICOSTRUZIONE

 

Prima di consigliare un’operazione gengivale e di eseguire l’intervento, il dentista esaminerà il grado di recesione gengivale e la sua possibile evoluzione nel tempo.

Nei casi in cui attorno al dente si verifichi una recessione gengivale si ricorre ad interventi chirurgici che includono le seguenti procedure:

 

  • Copertura radicolare;
  • Aumento gengivale;
  • Aumento della cresta ossea edentula;
  • Rimozione del frenulo labiale;
  • Prevenzione del collasso della cresta ossea associato all’estrazione dentale;
  • Allungamento della corona clinica;
  • Perdita della papilla interdentale che presenta un problema estetico e/o fonetico.
CI SONO CONTROINDICAZIONI ALL’INNESTO GENGIVALE?

 

Per questo tipo di intervento valgono le stesse controindicazioni relative ad ogni operazione chirurgica, ovvero possiamo stabilire che l’intervento è sconsigliato alle persone che soffrono di diabete non in cura, ipertensione e altri problemi cardiovascolari non in cura, insufficienza respiratoria. Anche il fumo rappresenta una controindicazione rilevante per questo tipo di intervento.

Questo tipo di chirurgia gengivale si svolge in anestesia locale e l’intervento è suddiviso in tre fasi:

  • Preparazione della gengiva che riceverà l’innesto, in cui il chirurgo separa la gengiva con un bisturi;
  • Prelievo del tessuto da innestare, nel caso di autoinnesto;
  • Posizionamento dell’innesto e la sutura.
  • Applicazione di una medicazione per evitare infezioni e stabilizzare i tessuti.

(Teniamo sempre presente che le tecniche sono in continua evoluzione e che gli specialisti utilizzano sempre più innesti di tessuto connettivo e cellule di biomateriale che assicurano risultati esteticamente ineccepibili e duraturi.)

E DOPO L’OPERAZIONE?

 

Dopo un intervento di questo tipo è consigliato restare a riposo, evitare gli sport violenti e assumere degli antidolorifici e/o degli antinfiammatori qualora il dolore fosse più intenso. Se la guancia dovesse apparire gonfia vi si può anche applicare del ghiaccio.

Inoltre, dopo l’intervento, il sanguinamento delle gengive è molto comune e nei giorni seguenti è necessario continuare a proteggere l’innesto evitando di mangiare e di spazzolarsi i denti dalla parte dell’intervento, ed è molto importante evitare alimenti acidi e cibi/bevande troppo calde o fredde.

Verranno programmate, infine, visite di controllo a partire da una settimana dopo l’intervento per accertarsi che l’innesto gengivale stia attecchendo correttamente e che i tessuti stiano guarendo. È bene sapere che serviranno dai tre ai quattro mesi prima che la nuova gengiva sia completamente guarita.

Fonte: https://dottordentista.com/trapianto-di-gengiva/?utm_content=cmp-true